martedì 30 dicembre 2008

2008: adieu

[Non ho ancora trovato UNA persona contenta di quest'anno passato.
Ho individuato 3 ottime ragioni:
1- è effettivamente stato un anno orrendo per tutti
2- conosco solo gente insoddisfatta
3- giunti alla fine guardiamo avanti sperando di scorgere nel 2009 la famigerata erba del vicino sempre più verde.
In piccolo il male in GRANDE il buono]


Quest'anno ho viaggiato poco.
Male. Dovrò rimediare.
Da settembre 2007 a settembre 2008 ho letto 37 libri.
Non so se è un bene o un male.

Ho visto l'Irlanda, conosciuto Paola.
Questo è stato bello.

Ho stretto un legame fortissimo con M.
Anche questo è stato bello.

Ho votato Walter.
Mi sono ritrovata Silvio.
Pessimo.

Ho dedicato più tempo dell'anno scorso alla mia nonnina.
Ottimo, ma tempus fugit, posso fare molto di più.

Ho spinto il mio corpo all'intollerabile.
L'ho costretto a sopportare ore ed ore di esercizio.
Ho avuto una tendinite, come i migliori musicisti folli.
Ho avuto un riscontro mediocre, un giudizio sintetico che mi colloca nel limbo dei beoti che hanno un diploma di conservatorio senza infamia e senza lode.
E ne sono rammaricata pur avendo la coscienza pulita.
Ho messo tutto da parte, forse non abbastanza.

{La musica è un'amante molto esigente.
Ti succhia il sangue, corrode la pelle.
E' una psicologa che ti ipnotizza e fa violenza dei tuoi pensieri}


Ho comprato un portatile.
Qualcosa di solo mio in un universo di shared things.

Mi sono appassionata al nuoto.
Ma ovviamente ho smesso tutto per diplomarmi.

Ho avuto pochi giorni davvero felici: ho vissuto nell'ansia da prestazione, con un occhio al passato e l'animo pieno di rimorsi. [Dissonanze a sporcare una melodia che, pur contorta, poteva avere un che di orecchiabile].
Non ho saputo nè voluto perdonare (e so che difficilmente lo farò).
Spesso mi sono fatta forza mossa da rancore e desiderio di rivincita.
Ho scatenato battaglie illudendomi che quelle energie mi avrebbero dato sensazione di vita.
Avrei voluto alimentare la mia volontà con sentimenti più nobili di amor proprio e passione.

[Tutto si può dire di quest'anno, meno che sia volato.
Mi sembra un'eternità che ci sia Silvio al governo.
E che sia entrata della mortadella in parlamento.
Subito ingurgitata a macchiare di vergogna triviale un luogo inadatto allo scherno.
Ho saltato un'interminabile estate intera.
E' senz'altro passato un secolo da quando mi sono svegliata il 1^gennaio scorso a casa di mia nonna, coi piedi gelidi e l'abbaiare dei cani - forse avrei dovuto capirlo da questo risveglio disagevole che non sarebbe stato un anno facile - ho traslocato da cremona una vita fa].


Eppure ci metto una pietra sopra.
Guardo avanti, giustifico il mio egoismo coi miei fallimenti, ma prendo atto dell'inutilità di questo sentimento.

Ho sempre preferito i numeri dispari.
Il 2009 sarà la prima laurea (ad aprile o quando si potrà, ma certamente in questi prossimi dodici mesi e quasi certamente con un numerdo dispari- pronostico un 107 e non se ne parli più!), compierò 23 anni, se andrà tutto bene bacerò le stesse labbra da 3.

[Nel luogo della speranza per antonomasia, si faranno le letture del ciclo C. Il vangelo di Luca, tanto per. Non sono credente, ma da bimba il suo racconto della natività mi piaceva più di quello degli altri]

lunedì 15 dicembre 2008

Stress natalizio

Che poi diciamocelo.
A me il Natale fa diventare solo più cattiva:
-Le persone dopo 3 mesi passati dai venti giorni al mare si lamentano che sono stanche. Chissà io quest'anno cosa dovrei dire.
-Le luci decorative insieme alla pioggia che viene giù non mi fanno vedere un accidente quando guido.
-I parcheggi di qualunque forma di esercizio commerciale sono intasati, sebbene quel Suv nero si sia messo di sbieco su un cumulo di neve.
-La televisione si riempe di porcheria perbenista, da Mike Bongiorno che dirige un'oscena orchestra composta dai volti Mediaset a bambini bellissimi che prometto che a Natale faranno di più (sarà che, essendo vacanza, avranno pure più tempo)
-Tutti cominciano a urlarsi gli auguri per la strada col falso sorriso "nel caso non ci vedessimo più" che poi figurati, siamo quattro gatti in sta città, ti rivedi per forza.
-Cene e cibo e cioccolata, tutti impegnati in altro con parentame con cui non vorremmo essere, di modo che siamo sempre lontani da quelli con cui vorremmo veramente stare.
-E i regali, la crisi, i buoni propositi per l'anno nuovo, le somme di quello che passato. Ma che vi devo dire? E' sempre la solita solfa.
Il tempo passa e me ne ricordo solo quando cerco inutilmente di fermarlo.

domenica 7 dicembre 2008

succederà (?)

Una canzone che dovrei recitare come un mantra

Sarà come stare a letto mentre fuori è freddo e piove
Come togliersi le scarpe dopo un giorno di gran sole
Come correre nudo fin dove non c'è più città
o cantare speranza ad una stella che cadrà
Sarà come dare il voto a un uomo o a un ideale senza più dolore
Come rapinare banche dicendo solo "per favore"
Succederà...
solo se facciamo uscire dalla nostra vita fascio e avidità
Sarà come mettere dei fiori nelle teste rasate
Come incontrare un uomo, un elfo, delle fate
Succederà...
solo se facciamo entrare
le prime voci del mattino che ora può arrivare

martedì 2 dicembre 2008

Zero. Ovvero la famosa nevicata dell'85.