giovedì 24 dicembre 2009

Spirito natalizio 'na sega

Troppe sere che apro il portone.
Mi giro.
Saluto sorridendo.
Al primo gradino già vedo quella faccia sul pianerottolo, venti passi più su.
Una faccia stanca, tumefatta, grigia. Come se il suo possessore fosse stato annegato per giorni. E ogni salita è terrore puro. Del nulla. Perchè non ci sei lassù (e anche ci fossi probabilmente non saresti in versione zombie). Accendere la luce serve solo a rendere più nitida quell'immagine, con tanto di riflessi negli occhi vacui e delusi, terrore puro vi dico, il maledetto terrore del dolore altrui e il senso di colpa e dirsi che non hai colpa e farti forza per salire perchè cazzo quella è solo casa tua e non riuscire ad alzare il piede e metterci dieci fottuti minuti per raggiungere la tua porta e dirti che dannazione abiti al primo piano e non ha senso e non riuscire. E non.

24 ore ininterrote. Sapete quante cavolo sono nell'equilibrio della vostra vita? Ventiquattro ore a pensare al risveglio dell'ultimo 25 dicembre, al bazar sotto casa che pochi eletti sanno cos'è e che comunque non ce più (te lo sei portato via tu? Se non poteva essere nostro non poteva essere di nessun altro? Dov'è il bazar che faceva tanto Natale, che stavamo dieci minuti in macchina a guardarlo e ridere di un tipo che fa passare dalle finestre angolari della sua casa le luci decorative per dirci che è nato il bambino, come se avesse visto la stella prima di tutti, come se l'avesse vista davvero, e poi perderci a pensare che probabilmente era pure musulmano quello lì e che le lucette erano senz'altro made in china e realizzare che il melting pot e l'integrazione non possono che essere una figata per tutti se portano ste cose -e il jazz). E il mastrolindo massaggiatore? Ma l'hai vista la tristezza di quel balcone che l'anno scorso pullulava di luci e aghi di abete e palline colorate sulla foto del corpulento chiropratico sudamericano che sembrava da solo incarnare la spiritualità calda del sud? Ti sei preso anche lui? E cercare di ricordare di che sapesse la crema che si metteva sul panettone che mi perderò perchè nessuno la sa fare così e poi non avrebbe comunque lo stesso sapore.
Ma lo sapete che cazzo sono 24 ore della vostra vita a pensare di aver distrutto il Natale col gesto tanto banale di scegliere per sé?

domenica 20 dicembre 2009


Se solo potesse questo inverno freddo congelarmi nella gioia dell'istante preciso in cui ho scattato questa foto senza passato né presente, né domande, né proteste. Solo l'attenzione dell'occhio a cercare l'intersezione di righe che domani non saranno più e il respiro freddo dell'aria immobile.

venerdì 11 dicembre 2009

Pearl Jam: Londra 2007 - Dublino 2009

E l'occasione è ghiotta per pensare che
"Everything has changed, absolutely nothing's changed".

mercoledì 2 dicembre 2009

Atlantidea shall sleep no more

E vallo a sapere perchè io non riesco più a dormire.
Che poi non è vero.
Semplicemente Morfeo arriva tardi a cingermi tra le sue braccia.
E non è questione di microclima lenzuolo.
Perchè io ci entro vestita di tutto punto in quel piccolo habitat.
Mi perdo a immaginarmi scene, a sciogliere nodi di pensieri che di giorno fluttuavano tra parole e sorrisi. Scrivo e cancello. E riscrivo, rileggo e invio parole assonnate, sconnesse per loro stessa natura. Sono una piazza, dice Baricco. Sì, ma che piazza? Ho i fiori, io, nel centro? E i palazzi intorno a me dove stanno? Permettono che qualche raggio di sole mi avvolga o mi soffocano nel cemento insipido, tra quelle forme ignorate dai più e nelle quali i pochi cercano di vedere l'eco di chissà che idee architettoniche o progetti urbanistici di piccoli politicanti con la speranza di un qualsivoglia utile? E quali scorci offre la mia vista? Invito lo sguardo a un parco, a qualche palazzo storico decaduto come quelli che lo avevano abitato un tempo, a una fabbrica marcia, a cosa?
Parole assonnate e sconnesse per loro stessa natura.
Sono una piazza.
E dovrebbe essere già molto.

domenica 29 novembre 2009

Namastè

Riconosco che in ogni creatura c'è un potenziale divino, perciò mi inchino a te perchè in te riconosco lo stesso potenziale.

Ed è per questo, e solo per questo, che stasera, con l'alcol che mi fermenta in corpo e i pensieri confusi, con una foto nella mente, il rancore che mi riaffiora nel cuore, l'incertezza, la paura e il mio dannatissimo blocco spiriturale, evito di mandarvi tutti affanculo.

mercoledì 25 novembre 2009

scissa, a

E poi una sera dici cose terribili nel modo più dolce che hai, mentre, con gli occhi più dolci che ha, ti dice di non capire. Non viene giù il mondo, non si frantumano cuori, non si rompe niente. E il giorno dopo, poi, ti guarda con quello stesso unico paio d'occhi dolci che si ritrova, quelli di chi non riesce a capire. E l'unico modo dolce che ha per dirti che non gl'importa è ricordarsi che non hai ancora mangiato i marron glacès questo inverno. E comprartene un etto.

venerdì 6 novembre 2009

Non scriverò più niente che possa ferirti


Ma non mi censurerò.
Qualunque cosa ti porterà qui, sarà una tua scelta.

Abbi cura di te.

La vita è un corridoio stretto su cui si affacciano mille porte.
Aprile tutte.
Aprile in nome mio, anche.

E, per l'amor del cielo, e per il mio: curati di te.

martedì 3 novembre 2009


Se dovessi inventarmi il sogno
del mio amore per te
penserei a un saluto
di baci focosi
alla veduta di un orizzonte spaccato
e a un cane
che si lecca le ferite
sotto il tavolo.
Non vedo niente però
nel nostro amore
che sia l'assoluto di un abbraccio gioioso.

martedì 21 luglio 2009

Veramente vivo in tempi bui

Vorrei affogare i pensieri tristi nel rum,
vederli accoRtocciarsi mentre si sciolgono
l e n t a m en t e,
sentire i rumori della decomposizione e
l'odore della fermentazione alcolica,
ma ho timore che il mio stomaco
non sia sufficientemente capace
per la quantità di
tristezza rovinata nel rum
che dovrebbe ingerire.

domenica 21 giugno 2009

Sono anni che vi vivo.
Grazie per avermi permesso di osservarvi tanto bene da rendermi conto così chiaramente della vostra crescita, dei vostri cambiamenti.
Siete delle donne splendide, sarete delle donne meravigliose.
Mai sentita così fortunata.
Grazie.

sabato 23 maggio 2009

Funeral Blues

Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Oriente e il mio Occidente,
La mia settimana di lavoro e la mia domenica a far niente,
Il mio mezzogiorno, la mia mezzanotte, il mio discorso, il mio canto,
Credevo che l'amore fosse eterno:

mi sbagliavo tanto.

venerdì 17 aprile 2009

e.m.a. jam session

Sei quello che non ho capito ancora troppo bene
Senza trucchi nè tarocchi, senza che un bel giorno tu arrivi e con la scusa di amaRmi mi riempi la vita di dubbi
Indimenticabile ogni giorno che ho passato a raccattarti in giro per il mio destino che facevi capriole, salti mortali sul mio cuore
Meglio sorvolare
Ultima occasione, è così che MI piace chiamarla ULTIMA OCCASIONE.

martedì 14 aprile 2009

Menodiecimeno

Ci dev'essere senz'altro qualcosa di sbagliato quando ad ogni dare non corrispondere mai un ricevere.
Neppure a lungo termine.

Non ho bisogno di dimostrarmi più niente.
Avevo bisogno di qualcun altro a cui porgerlo.

Meno dieci.
Sarà un giorno come un altro che non valeva tutti questi sforzi.
Chi doveva renderlo speciale in mio onore non c'era.
Io c'ero a rendere speciale il vostro momento per voi stessi, mentre voi eravate troppo presi da fogli bianchi e rigore accademico.

Meno dieci.
Pantarei.

domenica 22 marzo 2009

Paura del diverso sarebbe anche possibile

Sarà questo malefico Governo di nani da giardino armati fino ai DeNTi.
Sarà il terrore subliminale che mi viene instillato dai media.
Sarà stato l'imbarazzo, la fretta.

Ma una sedia n0n si nega a nessuno.

La cultura inizia nello scambio di idee e opinioni.
La conoscenza del diverso è la prima soluzione per smettere di usare la parola diverso.

Mea culpa.

mercoledì 18 marzo 2009

INDI...

Indietro nOn si guarda mai due volte:
Indietro c'è la pOlvEre da alzare per andare.

sabato 7 febbraio 2009

Tu sai difendermi e farmi male,
aMmaZzarmi e riComiNciare
a prendermi vivo

Sei tutti i miei sbagli.

sabato 31 gennaio 2009

Sono un animale da esami.

Sprofondo nel letargo dello studioso.
Mi nutro del pensiero altrui, lo interiorizzo e lo digerisco.
Passo oltre a sfogliare nuove menti, nuove vite dedicate alla conoscenza.
Mi taglio con fogli sottili.
Righe di sangue colano su dita nodose sporche d'inchiostro.
I colori di questo esilio sono l'arancione delle lampade, il giallo luminoso, il rosso e l'azzurro.
Sottolineo, evidenzio, annoto a margine, violento la carta.

Avrete mie notizie solo tra qualche tempo.
Saranno ottime, sapete?

martedì 13 gennaio 2009

L'anima

urla

il tradImeNto del corpo.