L'ultimo concorso che ho fatto è stato anni fa a Palazzo Ottolenghi.
"Alle 20 qui" aveva detto l'organizzatore. 20.05 arriva una Me trafelata (all'epoca vivevo anche una serie di complicanze sentimentali che lasciamo stare...) ma pressochè puntuale.
Sbagliato.
Perchè i ligi musicisti astigiani erano già tutti lì coi loro strumenti accordati, le cravatte fermate da da pinze lucide e le pailettes a riflettere le luci soffuse della sala.
E l'organizzatore, un pianista conosciuto per le sue esibizioni quanto suo fratello lo è per il suo aspetto fisico, mi accoglie con un tono sterile che non lascia dubbi: sono in ritardo e questo concorso non mi farà onore perchè lui è in giuria. Fantastico.
Storia di poco conto se non fosse che all'epoca scrivevo per un giornale e quando ha collegato la firma sotto l'articolo di presentazione dell'evento al nome (il mio) nel programma della serata ha cominciato una sviolinata ridicola e patetica che è servita solo a fare precipitare la stima di lui già minata dalla reazione esagerata per i cinque minuti di ritardo...
Oggi inizio la serie di concorsi da diplomata.
Destinazione Locate Triulzi, selezione a porte chiuse.
Pezzo d'obbligo:
Studio op.6 n.11
Incrociamo le dita, che poi viene l'Irlanda e tutto passa.
2 commenti:
w l'interland milanese!La tua compagnas di ventura.
In bocca al lupo graffiante e dolciastra Mary!
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