sabato 2 agosto 2008

Tante parole per nulla

Non riesco a scrivere più niente.
Mi sembra che per qualsiasi cosa io voglia esprimere, ci sia già stato qualcuno che abbia scritto parole più puntuali di quelle che potrei usare io (quello che sei per me, è inutile spiegarlo con parole).
E nella mia testa si confondono timbri, frasi, rime e ritmi, mentre penso a quello che vorrei dirti (when you try your best but you don’t succeed).
E al modo che vorrei usare: liberare le frasi da questo tono di accusa e lasciare solo che si tingano dell’amaro che mi lasci (non riesco ad arrendermi a tutti i miei sbagli, sei tutti i miei sbagli). Renderle più efficaci, più crude e crudeli (la vita è un suicidio, l’amore è un rogo). Senza lacrime che scalfiscano la mia corazza per permetterti un ulteriore affondo, per non gravare di patetico e soggettivo esigenze e atteggiamenti che lucidamente dovrebbero essere oggettivi e quotidiani (mi piacerebbe, sai, sentirti piangere, anche una lacrima, per pochi attimi). Arrivare a te lasciando intendere che sottolineare uno sbaglio non è una vendetta (ti farò male più di un colpo di pistola, è appena quello che ti meriti), ma un mezzo per erigere qualcosa di più saldo, sicuro, perfetto (dimmi che per sempre sarai sincero e che mi amerai davvero).

Allora e solo allora, forse, potrei avere qualche vaga speranza di penetrare la corteccia del tuo orgoglio e trovare l’affetto destinatomi (due solitudini si attraggono) immerso nella resina di un qualsivoglia amor proprio, per sentire che anche le nostre menti e non solo i nostri corpi possono entrare in risonanza (la comprensione è un’utopia, come l’anarchia).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vista!
(la foto)

A volte mi sembra che i ricordi siano un susseguirsi di colonne sonore, di canzoni, di musica che ha accompagnato persone e momenti..un bacio. contrasto.